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avrei bisogno di condividere con voi un dubbio riguardo la corretta applicazione dell'art 5 della Direttiva 2011/91 UE, relativo ai casi di esenzione dall'indicazione del lotto in etichetta
In particolare , da quanto ho potuto capire ,ai sensi dell'art sopracitato, è possibile omettere l’indicazione del lotto qualora sulla confezione sia presente la data di scadenza oppure il termine minimo di conservazione comprensivo di giorno e di mese .
“Quando il termine minimo di conservazione o la data limite per il consumo figurano in etichetta, l’indicazione di cui all’articolo 1, paragrafo 1, può non accompagnare la derrata alimentare, purché la data indichi chiaramente e nell’ordine almeno il giorno e il mese”
D’altra parte anche nel considerando n 13 della stessa direttiva si stabilisce che “Il termine minimo di conservazione o la data limite per il consumo, conformemente alla direttiva 2000/13/CE, possono fungere da indicazione che consente di identificare la partita, a condizione che siano segnalati in modo preciso”
Premesso che ritengo che per la rintracciabilità del prodotto, sarebbe sempre utile e cautelativo mantenere il numero di lotto, a vostro avviso , l'esenzione prevista dall'art 5 è applicabile, come credo , anche al caso in cui più lotti di produzione siano identificati con lo stesso termine minimo di conservazione indicato con “Giorno/mese/anno ?
Ringrazio fin da ora per il prezioso supporto e ogni possibile suggerimento in merito .
"Premesso che ritengo che per la rintracciabilità del prodotto, sarebbe sempre utile e cautelativo mantenere il numero di lotto", ritengo che sì, l'esenzione valga anche nel caso indicato.
Naturalmente, in caso di difettosità di uno solo dei lotti identificati con un unica data, i problemi per l'OSA aumenterebbero, dato che sarebbe necessario, se del caso, richiamare l'intera produzione (quindi anche i lotti non coinvolti).
In matematica si direbbe che la dizione di un lotto che ha più sotto lotti sottesi non è biunivoca, quindi da un punto di vista logico dal numero di lotto non si capisce di quale sotto lotto sto parlando. Poi c'è il problema della definizione di lotto: in un giorno si produce tutto nelle stesse condizioni e con gli stessi risultati?
La scelta di avere lotti giornalieri è solitamente di comodo, se tutto va bene, ma volendo fare una seria analisi del rischio sarebbe molto meglio frammentare la giornata con più lotti, anche se ciò comporta la menzione di lotti con codice alfa numerico e percorsi di rintracciabilità più accurati.
Ritirare il lotto di una giornata quando il problema è solo in un sotto lotto non è dimostrazione di saper governare la situazione.
Insomma tiriamo a campa' sperando che vada tutto bene.
E se andasse male?
Parole chiave (versione beta)
termine minimo conservazione, rintracciabilita, prodotto, limite, etichetta, produzione, alimentare, operatore settore alimentare, lavoro, data scadenza, analisi rischi, confezione