Metodo di calcolo energia per dichiarazione nutrizionale

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Oggetto:

Ciao a tutti

Durante il calcolo della tabella nutrizionale, nello specifico di kcal e kj, mi è sorto un dubbio che non sono riuscito a colmare leggendo le normative di riferimento. (Reg. 1169/11)

Il calcolo delle calorie va fatto moltiplicando per i fattori di conversione i dati già arrotondati che vanno riportati in etichetta oppure moltiplicando il valore con i decimali ottenuto da analisi o da calcoli che partono quindi da valori a sua volta arrotondati?

Applicando le due diverse procedure si ottengono valori ben diversi. Ad esempio: se da calcoli ho 50,6 g di carboidrati in etichetta andrò a riportare 51 g quindi il valore energetico calcolato dai due valori potrà essere rispettivamente di 202 kcal (202,4) e 204 kcal.

Lo stesso discorso vale per gli altri valori presenti in tabella.

Chiedo a voi quale si la procedura più corretta da adottare e se sia coerente presentare un'etichetta dove per il consumatore ''i conti'' a partire dai valori in suo possesso non tornano.

Grazie


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Oggetto: Metodo di calcolo energia per dichiarazione nutrizionale
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:

Considerati i valori di tolleranza per le etichette nutrizionali io non mi preoccuperei più di tanto. Capisco giustamente il voler essere precisi ma quando la normativa ti dice che puoi sbagliare anche di un 10-15% io dormirei sonni tranquilli.

Se non è stato notato il sarcasmo, lo sottolineo: verranno imposte le tabelle nutrizionali a tutti i produttori (costi, problemi di spazio, consulenze carissime, analisi di lab etc.) per poi creare delle informazioni utili allo 0,05% della popolazione (FORSE) e che hanno dei margini di errore elevatissimi. Ergo, utilità <0.

Scusa se ho agganciato questo discorso alla tua richiesta, Nicola, ma stamattina è il primo di ottobre e volevo rinfrescare un po' l'argomento!

Saluti

MG


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Oggetto:

È quello che penso anch'io. Comunque se come dici tu la tolleranza è del 15% non penso sia così difficile superarla quando la tabella nutrizionale viene fatta calcolandola da ricetta partendo quindi da dati a sua volta non precisi.  

Credo quindi che su un qualsiasi prodotto soggetto a variazioni stagionali delle proprietà della materia prima (vedi verdura) o trasformato che per ragioni produttive non viene sempre fatto esattamente con le stesse quantità di ingredienti non sia possibile mettere in etichetta una tabella nutrizionale calcolata che non possa mai discostarsi per più del 15% dai valori che risulterebbero da un'analisi fatta a campione (magari da un ASL)


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Parole chiave (versione beta)

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