Essendo come San Tommaso, mi piace verificare per davvero. Che esame posso fare ad un Olio Extrvergine di Oliva Bio per essere sicuro che sia proprio così?
Grazie per un consiglio.
Essendo come San Tommaso, mi piace verificare per davvero. Che esame posso fare ad un Olio Extrvergine di Oliva Bio per essere sicuro che sia proprio così?
Grazie per un consiglio.
Ciao esters,
come primo pensiero, da consumatore direi: analisi dei "pesticidi”.
Da tecnico ti dico che non si tratta solo di questo.
Un prodotto bio, anzi io preferisco chiamarlo eco, è il risultato di un insieme integrato di azioni, delle quali i trattamenti antiparassitari rappresentano solo un aspetto.
Ti suggerisco a tal proposito di leggere il Considerando 1 del Reg (CE) 834/2007
Comunque, venendo al tuo caso specifico, sull’etichetta trovi il codice dell’Organismo di controllo che ha sorvegliato dal campo alla bottiglia la produzione di quell’olio.
Sul Sistema d'Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica (SINAB) puoi risalire al suo Nome e Contatti ed ottenere le info che ti interessano.
Cordialmente,
trentino
Grazie Trentino per la risposta. Devo precisare che pur essendo in primis un consumatore attento, sono anche operatore del settore. Sono rivenditore certificato di prodotti biologici. Anche la mia attività viene controllata ma, come ho più volte protestato con l' ente certificatore, il controllo si limita ad un pignolesco esame di tutte le carte e non entra mai nel merito. Poichè sono scrupoloso (qui posso dirlo tanto nessuno mi conosce) ho sempre tutto in regola ma io preferirei, come ho chiesto ai controllori, che prendessero dei prodotti a caso e li analizzassero. Allora si che si vede se c'è frode. Se volessi imbrogliare basterebbe che acquistassi dei prodotti simili in un grande magazzino e li mescolassi nelle cassette. Coi controlli che fanno non mi beccherebbero mai. Un mese fa ho iniziato (con i peperoni) a far fare analisi per conto mio. A mie spese. Il primo esame è andato bene ed i peperoni sono risultati "bio" senza residuo alcuno. Ora farò analizzare l' olio. Ho chiesto qui in questo forum per sapere se c'è qualcosa in particolare da tenere d'occhio.
Ciao esters,
effettivamente, dal campo alla bottiglia gli Organismi di controllo possono essere più di uno in successione, che spero dialoghino tra loro anche tecnicamente, non solo con le carte.
Ognuno ha l'obbligo di conoscere cosa fa e cosa ha fatto chi sta a monte.
Ognuno per la fase produttiva che deve certificare deve adottare le opportune/mirate azioni di controllo:
ad esempio,
- nel campo, sopralluoghi, anche nei magazzini dell' azienda agricola, rilevazione di punti critici, rimedi di tipo fisico (es. siepi), controlli analitici (pesticidi e non solo: che ne dici degli idrocarburi emessi dai trattori utilizzati?), prodotti stoccati (concimi, antiparassitari,...)
- al frantoio, flussi produttivi dedicati, punti critici, rimedi, ...
Riassumo: in ogni fase della filiera, un sistema HACCP in piena regola!
Buon lavoro,
trentino
Ciao esters,
come correttamente espresso da Trentino, biologico non significa "esente da residui" bensì applicare le migliori pratiche agronomiche e di produzione agroalimentare nel rispetto dell'ambiente e del benessere animale. Questo significa che ad esempio un olio extra vergine di oliva con un residuo di un pesticida pari a 0,20 ppm (senza contare l'incertezza analitica) può essere commercializzato come biologico, ma l'utilizzo in campo dello stesso pesticida (anche se in dosi infinitesimali tali da non residuare nel prodotto) preclude la possibilità che i prodotti ottenibili possano essere certificati.
Per quanto riguarda i controlli, hai pienamente ragione. Soprattutto nelle attività commerciali i controlli sono basati principalmente sulle "carte", senza tuttavia escludere la possibilità che possano essere effettuati campionamenti da sottoporre ad analisi.
Per quanto sopra, se proprio vuoi essere scrupoloso, puoi effettuare una analisi multiresiduale oppure controllare dal sito del ministero della salute quali sono i principali residui di pesticidi rilevati nell'olio e fare una ricerca mirata. Potresti risparmiare qualche euro.
P.S. rivolgiti sempre ad un laboratorio con prove accreditate.
saluti
marco
DM 309-13/01/2011
Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili di prodotti fitosanitari
in agricoltura biologica
Un altro aspetto che mi preme verificare è quello della aggiunta di olio (magari anche bio) di semi meno costosi. Non ho idea che olio si possa usare. Ricordo uno scandalo degli anni 60 quando venne scoperto che nell' olio di oliva c'era olio di colza.
Il limite di 0,01 del DM 309-13/01/2011 (come indicato correttamente da Trentino) non deve essere considerato valido per tutti i prodotti. Infatti nel caso di prodotti biologici trasformati composti da ingredienti convenzionali (quelli elencati nell’allegato IX del reg. 889/2008) o additivi è necessario tenere conto della eventuale componente di residui di quest’ultimi. Inoltre è necessario considerare anche il fattore concentrazione dei prodotti trasformati. Per l’olio è di 5 volte (devo rettificare il limite dello 0,20 ppm precedentemente da me considerato – frutto di un calcolo errato e ridurlo a 0,05 ppm).
Per quanto riguarda la pratica di miscelare olio di oliva con olio di semi, questa ha un nome ben definito. Frode!!!
Gli strumenti analitici utili a smascherare tale “pratica illecita” sono la spettrofotometria U.V. e la determinazione dei triacilgliceroli con ecn 42 che permettono di individuare se un olio d'oliva sia vergine o se proveniente da un processo di raffinazione o se un olio d'oliva vergine sia stato miscelato ad un qualsiasi tipo di olio rettificato (olio di sansa e semi).
Il riferimento normativo dove trovare i parametri di riferimento è il Regolamento 2568/91 (allegato 1).
Grazie marco79!
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