Lavaggio indumenti Operatori Settore Alimentare

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Oggetto:

Salve a tutti, Vi chiedo se c'è una legge in vigore che obbliga tutti gli operatori del settore alimentare ad avvalersi di una Ditta specializzata per il lavaggio e sanificazione dei camici e di tutti gli indumenti da lavoro in dotazione agli operatori. Se fosse così, non sarebbe consentito il lavaggio dei camici in proprio.

 


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Oggetto: Lavaggio indumenti Operatori Settore Alimentare
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:

Ciao e benvenuto,

interessante la questione da te posta,

ti allego la sentenza del 2006 della Cassazione riguardo al  D.lgs. 626/94 nella quale si specifica che il lavaggio degli indumenti da lavoro è onere del datore di lavoro.

Tuttavia non mi risulta che il Legislatore imponga direttamente di avvalersi ad una Ditta specializzata, va da sè però che per fare ciò ci si debba affidare a lavanderie specializzate (scusate il giro di parole)  in primo luogo perchè i reflui devono essere trattati come "rifiuti speciali" e assolutamente non finire negli scarichi urbani inoltre  si avrà la certezza  di ottenete indumenti disinfettati e igienicamente adeguati.

Aspetto repliche!


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Oggetto:

Scusa mi sono diementicato di allegare il link della sentenza, ecco qui:

http://www.petraccimarin.it/download/Lavaggio%20degli%20indumenti%20di%20lavoro.pdf

Buonanotte!


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Oggetto:

Buongiorno a tutti,

non mi risulta vi sia una normativa che impone ciò, quanto riportato da Marco si riferisce ad un caso in cui la divisa da lavoro sia destinata alla protezione del lavoratore (azienda di rifiuti!) e per questo i giudici hanno ritenuto che sia da considerarsi come fosse un DPI. Ma nel caso del settore alimentare la divisa serve allo scopo inverso e cioè proteggere gli alimenti dalla contaminazione. Ci sono tuttavia alcune grandi catene della GDO che prevedono nelle loro norme igieniche che il fornitore si avvalga di una ditta specializzata. Negli altri casi è sufficiente prevedere una procedura interna aziendale a corredo del piano HACCP dove indicare la gestione e le modalità di lavaggio degli indumenti.

Saluti

Alfredo

 


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Oggetto:

Buongiorno a tutti,

non mi risulta vi sia una normativa che impone ciò, quanto riportato da Marco si riferisce ad un caso in cui la divisa da lavoro sia destinata alla protezione del lavoratore (azienda di rifiuti!) e per questo i giudici hanno ritenuto che sia da considerarsi come fosse un DPI. Ma nel caso del settore alimentare la divisa serve allo scopo inverso e cioè proteggere gli alimenti dalla contaminazione. Ci sono tuttavia alcune grandi catene della GDO che prevedono nelle loro norme igieniche che il fornitore si avvalga di una ditta specializzata. Negli altri casi è sufficiente prevedere una procedura interna aziendale a corredo del piano HACCP dove indicare la gestione e le modalità di lavaggio degli indumenti.

Saluti

Alfredo

 

Non credo che vi sia una norma che imponga di avalersi di ditte specializzate . Come giustamente asserisce Alfredo lo scopo e quello di evitare che gli indumenti sporchi possano contaminare le derrate alimentari .

La scelta di avvalersi o meno di una ditta specializzata o provvedere in proprio al lavaggio e igenizzazione degli indumenti , ritengo che sia una scelta discrezionale dell'OSA .

Sia l'articolo 42 del D.P R 327/80 , sia attualmente l'allegato al Reg (CE) 852/04 , prevedono espressamente che gli indumenti abbiano un adeguato stato di pulizia . Lasciando all' OSA la scelta del metodo .

A mio avviso , non scatta automaticamente alcuna procedura sanzionatoria e/o prescrittiva , a seguito di un normale e limitato insudiciamento , riconducibile alla lavorazione del momento . Qualora invece l'intesità dell'insudiciamento o la sua particolare collocazione non si riveli incompatibile con la prosecuzione del lavoro non garantendo più adeguate condizioni igieniche ai fini della salubrità dell'alimento ..Inoltre si dovrà invece procedere all'immediata sostituzione del capo d'abbigliamento , nel caso di forme di insudiciamento dovute a fonte diversa ed incompatibile con la tipologia alimentare .

Saluti Robert.


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Oggetto:

Solo a livello di Linea Guida (si noti i dovrebbe, è sconsigliabile) e per il settore carni, potrebbe essere utile la Circ. MINISAN 6.5.98 n. 6 "Igiene della produzione delle carni e dei prodotti a base di carne e relativi controlli veterinari: elementi di indirizzo"
 

[...]Occorre prevedere dei contenitori per la raccolta degli abiti sporchi in attesa che questi vengano lavati. Il lavaggio degli indumenti da lavoro dovrebbe essere effettuato preferibilmente a cura
dell'azienda mediante servizio di lavanderia interno o presso lavanderie esterne specializzate. Infatti è sconsigliabile che ciascun operatore porti presso il proprio domicilio gli abiti da lavoro sporchi per gli innegabili problemi legati al controllo dell'effettivo
lavaggio e del ricambio quotidiano nonché al rischio eventuale di una diffusione di agenti patogeni.[...]

SAluti a tutti
Emanuele Bellei


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Oggetto:

Salve a tutti, Vi chiedo se c'è una legge in vigore che obbliga tutti gli operatori del settore alimentare ad avvalersi di una Ditta specializzata per il lavaggio e sanificazione dei camici e di tutti gli indumenti da lavoro in dotazione agli operatori. Se fosse così, non sarebbe consentito il lavaggio dei camici in proprio.

 

Ciao,

confermo anch'io che non c'è nessuna normativa che impone ciò. Solitamente queste sono richieste fatte da grandi aziende, nomi importanti nel settore GDO, che hanno standard qualitativi elevatissimi e chiedono ai loro fornitori che il lavaggio degli indumenti del personale sia fatto da lavanderie selezionete e approvate a cui bisogna dare anche delle istruzioni riguardo le modalità di lavaggio, raccolta e riconsegna indumenti.


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Parole chiave (versione beta)

lavoro, lavaggio indumenti, operatore settore alimentare, carne, igienico, alimentare, gdo, alimenti, fornitore, controllo, regolamento ce n 852 2004, prodotto base carne, produzione, decreto presidente repubblica n° 327 26 03 1980, veterinario, legge, contaminazione, sanificazione, pulizie, igiene, sostituzioni, piano haccp, rischio, livello, settore agroalimentare

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