Decreto Balduzzi: Attenzione ci tolgono le formazioni!!

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Oggetto:

data, 07-04-2014

Inviato con Posta elettronica certificata con firma digitale    

Qui di seguito riporto esposto simile ai precedenti già pubblicati ma inviato anche ai seguenti ulteriori enti:                                                                                                                      

INDIRIZZATO A:  -MINISTERO DELLA SALUTE Lungotevere Ripa 1, 00153 Roma 

                                 Ministro Beatrice Lorenzin

                              - ORDINE NAZIONALE DEI BIOLOGI, via Icilio n.7, cap  00153 ROMA

                                 Prof. Ermanno Calcatelli

                                    

                             -  REGIONE TOSCANA PRESIDENZA, Piazza Duomo10, 50122 Firenze

                              Presidente Enrico Rossi

 

                         -    PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

                              Conferenza Stato Regioni e Provincie Autonome

                             

                                                                                                                                          
OGGETTO: attuazione del decreto legge 13-09-2012 n.158, convertito con modificazioni nella legge del     08-11-2012 n.189  in materia di modalità di formazione del personale nel settore alimenti.

- MINISTERO DELLA SALUTE: definizione dei criteri uniformi per la formazione del personale adibito alla produzione, alla somministrazione e alla commercializzazione degli alimenti  (Ministro Renato Balduzzi)
                             
     
Egregio Onorevole Matteo Renzi,

 


mi trovo come biologo, e come me migliaia di liberi professionisti in Italia   ( biologi, tecnologi alimentari, agronomi, veterinari etc. figure attualmente abilitate in Toscana  alla docenza dei corsi di formazione dei lavoratori per alimentaristi), in una situazione estremamente preoccupante per la probabile entrata in vigore del decreto 158 del 2012  Balduzzi.

L’effettuazione da parte di professionisti abilitati, dei corsi  haccp per lavoratori alimentaristi con il rilascio degli attestati di formazione   ai sensi delibera 559 del 2008 della Regione Toscana,  diverrebbe improvvisamente non conforme ed inattuabile.
Come molti altri liberi professionisti biologi, mi occupo di formazione haccp per gli addetti nel settore alimentare operando nel rispetto dei requisiti necessari stabiliti dalla attuale delibera della Regione Toscana.

 La delibera 559 del 2008 Reg. Toscana, prevede che i lavoratori che operano nel settore alimentare (aziende alimentari, panifici, ristoranti, pizzerie etc) debbano frequentare dei corsi haccp formativi in materia igienico alimentare.
Attualmente secondo la sopra menzionata delibera, i corsi vengono fatti secondo due principali vie:
1) attraverso agenzie formative accreditate
2) corsi organizzati dalle imprese con propria struttura organizzativa interna.
Al  punto 2 si fa riferimento ai cosiddetti corsi aziendali dove il titolare dell'impresa decide di rivolgersi ad un professionista biologo esterno (abilitato all'esercizio della professione) ed incaricarlo di effettuare la formazione dei propri dipendenti direttamente presso la propria azienda.
Ebbene se il decreto Balduzzi entrasse in vigore non sarebbe più valida questa seconda modalità di formazione  e non verrebbero più riconosciuti i relativi  attestati formativi ottenibili solo attraverso agenzia formativa accreditata.

Non è possibile e del tutto incostituzionale che improvvisamente si decida di creare disoccupazione nella libera professione, impedendo di svolgere un lavoro portato avanti con impegno e per il quale ci siamo formati per tutta una vita,  adducendo vincoli e requisiti come superfici,aule e collaboratori obbligatori, che in definitiva si traducono in consistenti spese di gestione ed impossibilità di continuare a lavorare a coloro che esercitano come liberi, autonomi, individuali professionisti.

Tutto questo in pieno contrasto con la legge istitutiva 396 del 24-05-1967 sull’ordinamento della  professione  del biologo oltre che incostituzionale.

La disoccupazione in Italia ha raggiunto valori storici, e nonostante tutto si spinge verso l'applicazione di una legge che se messa atto integralmente così come è stata concepita, toglierebbe lavoro a migliaia di professionisti del settore.

 Lo vogliamo considerare questo fatto, oppure facciamo finta di niente?

Il quadro lavorativo in questo paese è già molto grave, con livelli di disoccupazione allarmanti e questo provvedimento prospetta una situazione a dir poco drammatica che danneggerebbe in maniera enorme migliaia di altri professionisti che come me operano in questo settore.

Perché mai non lasciare continuare ad effettuare la formazione dei lavoratori direttamente presso le aziende alimentari da personale abilitato e competente,dove oltretutto sono presenti tutte le attrezzature lavorative  che possono essere utilizzate per i corsi di formazione e addestramento haccp ,impossibili da realizzare nelle aule delle agenzie formative (per quanto accreditate siano), non avendo al loro interno (vedi kit minimo obbligatorio agenzia formativa www.saforet.it) alcun tipo di attrezzature specifiche dell'attività utili ai fini della formazione/addestramento.   

Si cerca di favorire a tutti i costi le grandi associazioni per caso?

                Se il problema è quello di uniformare il programma didattico (riguardante i corsi formativi) su tutto il territorio nazionale e per tutte le regioni, non è necessario bloccare tutta la categoria professionale inventando le agenzie formative accreditate, ma semplicemente fornendo a tutte le regioni un programma didattico comune in modo che non esistano differenze  di programma tra un regione e l’altra e in modo tale che gli attestati rilasciati abbiano validità ovunque e non soltanto nell’abito della regione nella quale sono stati emessi.

                Si sta tentando spudoratamente di eliminare il lavoro autonomo e di cancellare la categoria dei il liberi professionisti del settore, obbligandoli a coalizzarsi in associazioni/cooperative (nel mio caso impossibile da portare avanti) con evidente limitazione della libertà e del diritto al lavoro.

Si dico nel mio caso, perchè sono un libero professionista e non faccio parte di alcuna cooperativa, o associazione a nome collettivo in accomandita, consortili, enti etc. e come me tantissimi altri autonomi lavoratori.

Istituire un agenzia formativa accreditata, secondo il modello attualmente in vigore in Regione Toscana, è impossibile per i professionisti autonomi i quali non fanno parte delle forme giuridiche sopra citate.

Che facciamo? Non lavoriamo più? Ci passate gli alimenti li a Roma?

                Sono inscritto all’ordine dei Biologi Italiani da 20 anni, pago regolarmente le tasse e il reddito che percepisco attualmente mi basta appena per sopravvivere.
Sembra che l'insegnamento, la professionalità, l’abilitazione  la conoscenza degli argomenti trattati dipendano ormai dall'aula formativa e da queste fantomatiche agenzie formative accreditate.

Questo progetto è inammissibile e l'effetto provocato sul mondo del lavoro può essere devastante.
Ho un'esperienza professionale in questo settore di  15 anni, che si andata consolidando e migliorandosi con un assiduo e continuativo, responsabile ed imprescindibile studio e aggiornamento come biologo consulente.

Si parla tanto di qualità del lavoro, di incrementare la professionalità ,la qualità etc. servendosi di personale competente (tecnici  laureati abilitatati)  ma si fa di tutto per ostacolare, complicare arrivando ad escludere persone pienamente  abilitate all’esercizio di attività lavorative che fanno parte del loro ambito di competenza,togliendogli la dignità, la professionalità, apportando considerevoli danni economici.

RIPORTO DI SEGUITO I REQUISITI NECESSARI PER LA COSTUZIONE DI UN' AGENZIA FORMATIVA ACCREDITATA (ISTITUTO SAFORET REGIONE ROSCANA)

Procedura per costituzione agenzia formativa accreditata estratto da: guida alla compilazione DGR 968/07(Regione Toscana)  formulario di accreditamento (accreditamento@saforet.it) Piazza M. D’Azeglio 38 Firenze

Indirizzo sito internet: www.saforet.it  oppure www.regione.toscana.it (guida alla compilazione domanda accreditamento agenzia formativa)

La compilazione del modello riportato in rete delle Regione Toscana da utilizzare per la domanda di nuova costituzione di una agenzia formativa accreditata, richiede di specificare i seguenti punti obbligatori:

1. Legale rappresentante

2. Sistema di gestione qualità

3. Bilancio

4. Organico, con indicati i dati anagrafici delle persone che andranno a ricoprire le 5 funzioni di presidio definite dalla normativa regionale di accreditamento:

1 Funzione di direzione                                                                                                      

2 Funzione di gestione e amministrazione finanziaria

3 Funzione amministrativa

4 Funzione di coordinamento

5 Funzione di valutazione degli apprendimenti

 

Relativamente alla funzione di presidio si ricorda che:

- ogni organismo formativo deve obbligatoriamente garantire il presidio di ognuna delle funzioni previste dalla normativa regionale sopra citata, eccetto la funzione di valutazione degli apprendimenti che diverrà successivamente obbligatoria

- a norma della GTR 968/07 , ogni figura professionale non potrà svolgere più di due funzioni all’interno dello stesso organismo accreditato e non potrà  prestare la propria opera (ad eccezione del valutatore degli apprendimenti) professionale per più di un organismo accreditato.

 

Requisiti locali ed aule formative

-          set minimo area locali: 30 mq adibiti ad uso ufficio + 24 mq ) adibiti aula formativa fino al raggiungimento di complessivi mq 90 (includendo anche servizi igienici, area di prima accoglienza etc.) con relativa linea telefonica di rete fissa ed anche sito internet

Le strutture dovranno  naturalmente essere conformi ai requisiti di sicurezza dettati dal D.lgs 81/2008 e s.m.i e nel rispetto delle varie figure incaricate della sicurezza, antincendio, pronto soccorso etc.

Inoltre il decreto Balduzzi, pur includendo i Biologi tra i professionisti che possono ricoprire l’incarico di formatori, li esclude dal novero dei soggetti competenti a ricoprire l’incarico di direttore del corso o direttore scientifico,chiedendo all’art. 5 di detto decreto, esclusivamente il possesso della laurea in medicina e chirurgia, specializzazione in igiene e medicina preventiva, ovvero laurea in medicina veterinaria con illegittima ed ingiustificata esclusione a carico dei Biologi, vista la legge Istitutiva Ordinamento Biologi 396/67.

 

            Come prima  accennato, il libero professionista non è equiparabile ne a una cooperativa ne a una società in nome collettivo o in accomandita, consortile, o a un ente etc. e tanto meno presenta forma una forma giuridica con un  legale rappresentante, requisito che è  richiesto (elemento obbligatorio) nell'elenco del formulario per la  compilazione del form per effettuare la procedura di accreditamento da inviare al Saforet (sito della Saforet Toscana) .

 Siamo quindi come categoria di lavoratori autonomi, interdetti  destinati a soccombere, ad essere spazzati via, con grande vantaggio invece per le associazioni.

In conclusione i corsi per gli alimentaristi, secondo la bozza del decreto Ministro Balduzzi, (relativi alla definizione dei criteri uniformi per la formazione del personale adibito alla somministrazione e manipolazione alimenti e bevande) non potrebbero più essere effettuata direttamente presso le aziende alimentari, da liberi professionisti abilitati e con tutti i requisiti necessari (delibera 559/2008 Regione toscana) ma verrebbero tenuti solo ed esclusivamente presso le agenzie formative accreditate, impedendo a chi ha operato la libera autonoma professione di continuare a svolgere la propria attività.

E’ una violazione della libertà al lavoro autonomo e un duro colpo assegnato alla classe dei liberi professionisti e alle persone che svolgono formazione  che si troverebbero con un’abilitazione alla professione "spazzatura" .

In ogni caso , si tratterebbe comunque di  dover affrontare spese fisse mensili derivanti  da affitto per istituire aule formative sopra descritte che imporrebbero , di reperire un numero di iscrizioni e corsi mensili continuativi , impossibili da realizzare per piccoli professionisti del settore.

Se a questo si vanno ad aggiungere le spese di ulteriore personale obbligatorio, si capisce subito quale sia il destino dei lavoratori come il sottoscritto

            Si sta cercando di eliminare in maniera definitiva i liberi professionisti autonomi favorendo le associazioni.

E’ una vergogna!La conoscenza e la competenza non sono certo dipendenti dalle aule formative che oltre tutto innescano dei fenomeni di speculazione da parte di soggetti che ne sono già in possesso e che senza  muovere un dito, si intascherebbero una parte dei profitti derivanti dal lavoro dei professionisti costretti a “noleggiare” (come seconda alternativa alla costituzione e accreditamento agenzia formativa) le suddette aule .

            E'  inammissibile che la conoscenza e la divulgazione dell’informazione , che sono cose che non si possono acquistare ne comprare, divengano uno spudorato esclusivo campo di commercio legalizzato.

Il Decreto Balduzzi è attualmente in fase di rielaborazione;

- Ritengo quindi che gli argomenti esposti siano oggetto della vostra attenzione e considerazione.

Chiedo quindi, in qualità di lavoratore iscritto all'Ordine dei Biologi e come appartenente alla classe dei professionisti una gentile sollecita risposta sull'argomento.

 

Si fa urgente premura di fornire un riscontro scritto ai sensi L. 241/90

con osservanza,

porgo ben distinti saluti,


Dr. Biologo Bruno Brogi


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Oggetto: Decreto Balduzzi: Attenzione ci tolgono le formazioni!!
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:

Buongiorno,

mi ero perso questa interessante discussione. Essendo un collega che opera (anche) nel settore della formazione, ovviamente mi sento chiamato in causa in quanto anch'io potenzialmente affetto, in negativo, dalle paventate restrizioni imposte alla categoria professionale dalla bozza di Decreto dell'ex-ministro Balduzzi circa "i criteri per la formazione del personale operante nella somministrazione e commercializzazione degli alimenti" allegato da @ilcorsaro.

Ringrazio innanzitutto i colleghi per le varie lettere inviate, è sempre importante farsi sentire "vivi" e partecipi alla vita professionale. Pur non essendo un esperto, ho notato tuttavia alcune incongruenze.

Nelle varie lettere inviate dal collega @brunob, vedo spesso citato il Decreto Legge Balduzzi n.158/2012 "di imminente approvazione". A questo riguardo tengo a far notare che il Decreto Legge Balduzzi n. 158/2012 è stato convertito nella Legge n.189 del 8/11/2012 ed è già entrato in vigore in data 11/11/2012, quindi anteriormente alle lettere inviate. Tuttavia, in tale Decreto, e nella Legge che gli da applicazione effettiva, non si tratte espressamente delle modalità con cui dovrà essere effettuata la formazione (per fortuna aggiungo io). L'unico richiamo alla formazione risiede nell'art 16-quater che testualmente recita:

"16-quater. Ai fini dell'applicazione uniforme, su tutto il territorio nazionale, delle modalita' di formazione, anche a distanza, del personale adibito alla produzione, alla somministrazione e alla commercializzazione di alimenti, il Ministro della salute, con decreto di natura non regolamentare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, definisce i criteri di tale formazione."

Il pomo della discordia risiende invece nella bozza di decreto postata da ilcorsaro, che è possibile anche recuperare qui sotto insieme alle osservazioni inoltrate dall'ONB:

http://www.onb.it/2013/12/09/bozza-di-decreto-per-la-definizione-dei-criteri-per-la-formazione-del-personale-operante-nella-somministrazione-e-commercializzazione-degli-alimenti/

La bozza di decreto non va confusa con il Decreto Legge Balduzzi n.158/2012, già approvato dalla Legge n.189/2012 di cui sopra. Purtroppo non sono riuscito a trovare nemmeno un numero o un rimando ufficiale alla bozza di decreto che pertanto pare essere rimasta (fortunatamente) solo una bozza. Considerando che Balduzzi ormai è un ex-ministro, forse per adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo.

Se qualcuno più pratico di me avesse qualche ulteriore notizia, soprattutto da parte del Ministro della salute che ai sensi dell'art 16 quater dovrebbe pronunciarsi con "decreto di natura non regolamentare" sulla faccendo, ovviamente ci tenga aggiornati. Per adesso, almeno in Toscana, pare che la DGRT n. 559/2008 sia ancora valida.

Un caro saluto.


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Oggetto:

Gentilissimo collega,

sposo in pieno la tua tesi. Qui a Reggio Calabria, dove io esercito, la nostra figura professionale è totalmente disconosciuta e sto tentando di diffondere il messaggio che il TA alimentare è il nuovo professionista del settore food a 360°. Organizzo convegni ed incontri sul tema del TA e sto avendo finalmente dei riscontri positivi. Veterinari e Biologi però, che stimo e rispetto per il loro lavoro, si intromettono spesso e volentieri su quelli che sono i compiti del TA. Propongo tramite gli ordini regionali di sensibilizzare il consiglio nazionale affinchè si faccia un convegno anche nel mezzogiorno di Italia, in modo da far partecipare tutti, e si dica una volta per tutte chi fa cosa in collaborazione anche con gli ordini professionali "concorrenti". Assurdo, in ultimo, ho visto piani HACCP fimati da architetti, commercialisti e geometri... ma si può???

resto in attesa di notizie ed eventuali collaborazioni.

Cordiali saluti.


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Oggetto:

Egregi Colleghi sono un Biologo e non ho preclusioni verso professionisti iscritti ad altro ordine e non sono interessato in disquisizioni di opportunità di lavoro sottratte su una materia, l'autocontrollo, che non vede nessun ordine citato come competente, come giustamente riferisce Antonio.pa anche gli architetti possono.

Pertanto il mio spunto era nella polverizzazione di quanti esercitano in modo isolato senza rendersi conto di cosa succede al mondo professionale nell'ambito dell'applicazione del reg. ce 852 le grandi corporazioni sono in grado, con il favore della politica, di accaparrarsi una grande fetta di mercato, quella delle formazioni. Mi spingerò oltre pensate cosa accadrebbe se per svolgere piani d'autocontrollo qualcuno decidesse che è obbligatorio essere riconosciuti dal ministero della salute ed essere certificati iso, cosa stiamo facendo tutti se non calare di prezzo e disprezzare i colleghi qualunque essi siano. il mondo del lavoro tutto va salvaguardato ponendo basi che siano uguali e vantaggiose per tutti ma più di ogni altra cosa CERTE, senza certezza non abbiamo futuro. Saluti

PS. ciao cidrolin a quest'indirizzo hai la bozza di decreto: http://www.onb.it/wp-content/uploads/2013/12/bozza-decreto-balduzzi.pdf  a cui ha risposto l'ONB, e come dici per ora sembra un argomento Ex


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Oggetto:

Gentile collega ilcorsaro,

grazie per il link. Il mio intervento era solo per puntualizzare che la "bozza di decreto" in questione non va confusa con il cosiddetto "Decreto Balduzzi" già approvato (pur essendo anche la "bozza" a firma dell'ex ministro Balduzzi, da cui credo nasca il qui pro quo). Per il resto condivido tutto, compreso il poco senso di una schematizzazione dell'ambito delle varie professioni che a vario titolo operano nel settore della sicurezza alimentare. Qui dalle mie parti a mettersi in mezzo ci sono persono gli ingegneri che notoriamente di alimenti e microbiologia alimentare sono dei grandi esperti.... Lasciamo quindi da parte le varie e tendenziose polemiche fra biologi (ordine a cui appertengo) e i tecnologi (ordine che rispetto e apprezzo moltissimo) perchè ci sono problemi ben maggiori verso cui, insieme, dovremmo lavorare.


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Oggetto:

Riprendo questa discussione per chiedere qual è attualmente la normativa in materia di corsi di formazione per alimentaristi.

Mi pare di aver capito che la bozza del decreto Balduzzi in merito alla formazione del personale alimentarista, di cui si parla in questa discussione, non è mai diventata legge, giusto? Eppure, cercando di districarmi un pò in questa miriade di normative, ho letto che in Campania, regione dove io risiedo, vige il Decreto Dirigenziale n. 46 del 23/02/2005, il quale di fatto è equivalente al suddetto decreto Balduzzi, in quanto stabilisce che: 

"II Responsabile scientifico del Corso deve essere in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia e specializzato in Igiene. Gli altri docenti devono essere in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia, scienze biologiche, chimica, scienze e tecnologia alimentare, medicina veterinaria, laurea specialistica in scienze dell’alimentazione, e/o diplomi di laurea attinenti alla materia oggetto dei corsi". 

Quindi di fatto il decreto Balduzzi era già ed è ancora in vigore, perlomeno nella regione Campania.

Nelle altre regioni è lo stesso? 


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Oggetto:

In toscana non è cambiato nulla, per ora.


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Oggetto:

Confermo che al momento non è cambiato nulla, il decreto Balduzzi non è passato, ed il professionista, almeno in Puglia, può tenere i corsi secondo è la normativa regionale del 2008. Altre regioni come giustamente è stato riportato da Alex14 hanno prodotto con delibere regionali degli sbarramenti a tutela clientelare dei propri formatori o organizzazioni volte alla formazione.

Resta l'ossevazione di come la formazione sia stata oggetto di vari atti normativi regionali, alle volte molto differenti tra loro, non richiesti dal reg. ce 852/04.


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Oggetto:

Grazie per i riscontri.

Quindi in definitiva un Biologo, Tecnologo alimentare o Chimico può tenere o meno i suddetti corsi e rilasciare attestati a seconda della regione in cui opera. Se si risiede fuori dalla Campania si è capaci, altrimenti no e serve la supervisione di un Medico (nonostante casomai una specializzazione in Patologia Clinica o Microbiologia e Virologia....). Mah, l'ennesima macchietta all'italiana.  


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