Inulina: ingrediente consentito?

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Oggetto:

Ciao a tutti!

Da Wikipedia:

L'inulina è un polimero glucidico con peso molecolare minore dell'amido, solubile in acqua e totalmente accumulato nei vacuoli. Si ottiene dalla polimerizzazione del β-D- fruttosio.

Per azione dell'enzima inulasi l'idrolisi risultante produce fruttosio.

L'inulina è presente soprattutto nei tuberi di topinambur e nella cicoria. Dal punto di vista alimentare rappresenta una fibra solubile.

Dopo lunga navigazione per trovare giustificazione legale all’impiego dell’inulina come ingrediente alimentare, ho trovato nell’ All. II - DirCE 496/1990 e ss.mm. le seguenti definizioni di Fibra alimentare:

Definizione della sostanza che costituisce le fibre alimentari

Ai fini della presente direttiva per «fibre alimentari» s’intendono i polimeri di carboidrati composti da tre o più unità monomeriche, che non sono né digeriti né assorbiti nel piccolo intestino umano e appartengono a una delle seguenti categorie:

— polimeri di carboidrati commestibili naturalmente presenti negli alimenti consumati

— polimeri di carboidrati commestibili ottenuti da materie prime alimentari mediante procedimenti fisici, enzimatici o chimici e che hanno un effetto fisiologico benefico dimostrato da dati scientifici generalmente accettati

— polimeri di carboidrati sintetici commestibili che hanno un effetto fisiologico benefico dimostrato da dati scientifici generalmente accettati.

Ritengo che in queste definizioni vi sia posto anche per l’inulina.

Saranno gradite le vostre opinioni.

Grazie,

trentino


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Oggetto: Inulina: ingrediente consentito?
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:

Ciao trentino, in questi testi si parla di inulina:

- Circolare Ministero della Salute 30 ottobre 2002, n. 7 pubblicata in G.U. 264, 11.11.02

- Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, n. 51 pubblicato in s.o. 30 a G.U. 49, 28.2.04

- Decreto Ministero della Sanità 27 febbraio 1996 n. 209

- Regolamento CE 1234/2007

Direi che si tratta di una sostanza ben nota al legislatore e, a mio avviso, utilizzabile.

Quanto alla definizione di “fibra alimentare”, ne ho trovato una più recente (decreto leg.vo 77/93), che, peraltro, riprende la tua

ALLEGATO II (introdotto da Decr. Min. Salute 18.3.09)

Definizione della sostanza che costituisce le fibre alimentari

Ai fini del presente decreto per "fibre alimentari" s'intendono i polimeri di carboidrati composti da tre o più unità monomeriche, che non sono né digeriti né assorbiti nel piccolo intestino umano e appartengono a una delle seguenti categorie:

- polimeri di carboidrati commestibili naturalmente presenti negli alimenti consumati,

- polimeri di carboidrati commestibili ottenuti da materie prime alimentari mediante procedimenti fisici, enzimatici o chimici e che hanno un effetto fisiologico benefico dimostrato da dati scientifici generalmente accettati,

- polimeri di carboidrati sintetici commestibili che hanno un effetto fisiologico benefico dimostrato da dati scientifici generalmente accettati.

Nell'intestino umano c'è l'inulasi? Boh!


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Oggetto:

Ciao Alfclerici,

ti ringrazio per gli immediati e abbondanti riferimenti normativi.

Cordialmente,

trentino


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Parole chiave (versione beta)

carboidrati, fibra alimentare, alimentare, materia prima, alimenti, sintetico, peso, amido, legislativo, enzima, riferimenti normativi, ingrediente, acqua, fibra, cicoria

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