Misurazione Microplastiche Acqua Potabile: Novità Normative

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Oggetto:

Ciao a tutti,

l'11/03/2024 la Commissione Europea ha adottato una Metodologia Standardizzata per misurare le Microplastiche nell'Acqua destinata al Consumo Umano:

Le Microplastiche sono piccolissime Particelle di Plastica che possono facilmente contaminare i Corpi Idrici, rappresentando una minaccia crescente per la Salute Pubblica e l'integrità ambientale.

La loro presenza nell'Acqua Potabile ha sollevato non pochi allarmi tra la popolazione, spingendo ad una maggiore vigilanza da parte delle Autorità Sanitarie.

L'introduzione di una Metodologia Armonizzata per il loro Monitoraggio è finalizzata a fornire agli Stati membri dell'UE gli strumenti necessari per raccogliere dati affidabili e comparabili, in modo da poter:

  • valutare l'effettiva Esposizione della Popolazione a queste sostanze;
  • elaborare strategie efficaci di Mitigazione del Rischio;
  • contribuendo allo sforzo dell'UE di Ridurre l'Emissione di Microplastiche da tutte le fonti, proteggendo la Salute Pubblica e l'Ambiente

La nuova Metodologia permetterà, pertanto, di confrontare i dati sulla Contaminazione da Microplastiche in tutti gli Stati membri, fornendo una visione più completa e ampia del problema.

Questa iniziativa si inserisce nel quadro più ampio di strategie dell'UE per il miglioramento della resilienza idrica e di garanzia che l'acqua destinata al consumo umano sia sicura e pulita.

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Oggetto: Misurazione Microplastiche Acqua Potabile: Novità Normative
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Oggetto:

Ciao,

era ora! Vi assicuro che questo non è un problema emergente, ma un dato di fatto. Dovremmo esserne più consapevoli, ma devo tristemente ammettere che in Italia - per tradizione e per ostacoli - siamo ancora troppo legati all'acqua nella plastica.


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Oggetto:

L'importanza di affrontare la problematica delle microplastiche con approcci analitici sofisticati.

Stavo, giusto in questo momento, dando una lettura alla Decisione della Commissione UE che integra la Direttiva UE 2020/2184 (di cui sopra) e volevo condividere con voi due riflessioni a caldo.

Fin dalla prima pagina, si evince come questa iniziativa legislativa sia una risposta istituzionale concreta e mirata per cercare di far fronte a un problema ambientale e sanitario significativo: l'inquinamento causato dalle microplastiche.

(1) "...è ampiamente riconosciuto che il rilascio di plastica nell'ambiente e la sua frammentazione si traducono nella presenza diffusa di piccoli frammenti di polimeri, insolubili in acqua, che si degradano molto lentamente e possono essere facilmente ingeriti da organismi viventi..."

La frammentazione della plastica in microplastiche, è accelerata da fattori come: l'esposizione alla luce solare, all'ossigeno e l'attrito meccanico, rappresenta uno degli ostacoli più significativi nella gestione dei rifiuti plastici.

Queste particelle minuscole, definite per la loro dimensione inferiore ai 5 millimetri, si sono diffuse in modo capillare nell'ambiente, ritrovandosi negli alimenti e nelle acque potabili, con la possibilità di essere ingerite dagli esseri umani.

L'incertezza riguardo l'impatto che, queste ultime, possano avere sulla salute umana, sta alimentando non poche preoccupazioni; soprattutto perché, le ricerche attuali, forniscono un "quadro scientifico" ancora "parziale" e "inconcludente" sui potenziali effetti nocivi.

(2)"..L'impatto potenziale dell'ingestione sulla salute umana è fonte di preoccupazione, sebbene i dati attualmente disponibili offrano prove scientifiche conclusive limitate circa gli effetti negativi delle microplastiche sulla salute umana, e ciò a causa dei notevoli limiti delle informazioni disponibili sugli effetti biologici delle microplastiche e sull'esposizione alle stesse.."

Il problema principale, di questi piccolissimi frammenti polimeirici, risiede nella loro incredibile diversità. Variano enormemente in termini di:

  • dimensioni
  • composizione
  • forma
  • possono essere costituite da un ampio spettro di polimeri (che, spesso, includono anche additivi chimici)
  • le loro proprietà fisico-chimiche sono ancora ulteriormente modificate dai processi degradativi a cui sono state sottoposte/i

(3) "... le microplastiche sono molto eterogenee..."

Questa loro eterogeneità rende, particolarmente arduo, sia il loro rilevamento che, la loro identificazione nell'ambiente e nei prodotti di consumo. Le ritroviamo, infatti, potenzialmente presenti in diverse matrici ambientali (acqua, aria, suolo ecc.) nonchè, in prodotti di consumo, con differenti concentrazioni e distribuzioni.

Inoltre, proprio per le loro variegate caratteristiche, le microplastiche, possono determinare differenti "modalità di interazione con gli organismi viventi".

(4) "...E' quindi fondamentale ottenere una comprensione dettagliata e precisa della loro presenza lungo l'intera catena di approvvigionamento delle acque destinate al consumo..."

Insomma, pare evidente che, per affrontare efficacemente la questione, soprattutto per quello che concerne l'esposizione umana alle microplastiche attraverso l'acqua potabile, sia essenziale ottenere una comprensione dettagliata e precisa della loro presenza ed in tutta l'intera catena di approvvigionamento delle acque destinate al consumo.

Occorre quindi impiegare diverse Tecniche Analitiche per:

  • identificare
  • quantificare
  • caratterizzare

le microplastiche in modo accurato. Con la necessità di sviluppare Metodi di Analisi sofisticati e sensibili, capaci di affrontare la complessità di quesit materiali.

Metodi capaci di rilevare particelle di dimensioni molto piccole, con composizioni chimiche variegate e forme diverse

"...e criteri di comunicazione armonizzati.."

Già, i criteri di comunicazione armonizzati, proprio loro. Giocano un ruolo cruciale nella Gestione e nella Mitigazione dei Rischi associati alle Microplastiche!

Una comunicazione efficace ed efficiente tra:

  • Enti di Regolamentazione
  • Fornitori di Acqua
  • Ricercatori Scientifici
  • Pubblico

Fattori fondamentali al fine di garantire che tutti gli Stakeholders abbiano una comprensione chiara e condivisa dei potenziali Rischi per la Salute, nonchè, delle misure preventive e/o correttive da adottare.


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