Utilità dell'iscrizione all'albo...

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Oggetto:
Direi anche io che sia conveniente prepararsi in maniera globale , magari io preparerei alcuni processi produttivi nel dettaglio. Per la mia personale esperienza sono in disaccordo sul fatto che gli accademici siano più pignoli degli iscritti all albo. Anzi molto spesso capita che gli iscritti vogliano dimostrare la loro conoscenza a discapito di chi sostiene l esame. Comunque in bocca al lupo!
crepi il lupo! grazie..speriamo che siano entrambi tranquilli nei confronti dei loro giovani neocolleghi ;-P

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Oggetto: Utilità dell'iscrizione all'albo...
provaprovaprovaprovaprova

Oggetto:
Salve a tutti....mi sono iscritta da poco e mi interessava riaprire il dibattito...com'e' andato poi l'Esame di Stato?

In merito all'oggetto della discussione direi che noto un po' di perplessita'...beh mi chiedo che senso ha dare un esame di abilitazione alla professione se poi non ci si iscrive al proprio albo divenendo cosi' un professionista?

Chi ha mai visto un avvocato non iscritto ad un albo? Ed un agronomo? Ed un biologo? Ed un medico? Allora anche loro non dovrebbero chiamarsi cosi' ma definirsi laureati in giurisprudenza ecc....e loro cosa pensate ottengano dall'Albo?

Appartenere ad un albo significa poter svolgere la propria professione cosi' come sancito dall'art. 1 parag. 1 della Legge n.59 del 1994...acquisire, ma sopratutto, mantenere competenza ...rispettare un codice deontologico all'interno del quale esiste un'etica professionale ... poter contare su un ente di diritto pubblico che tutela diritti e doveri di un tecnologo...aver l'opportunitA' di confronto con altri colleghi professionisti...usufruire di sconti, informazioni su convegni/corsi/riviste e quant'altro....la possibilita' di ottenere una formazione continua che ti permetta di non fossilizzarsi nel proprio lavoro...poter conoscere persone valide e competenti in vari settori dell'area alimentare diverso dal tuo....

...beh ditemi che ne pensate...chi di voi ci aveva gia' pensato?

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Oggetto:
Sono laureato in tecnologie alimentari ormai da diversi anni e la voglia di sostenere l'Esame di Stato non l'ho mai avuta!

Ho letto con attenzione le varie considerazioni, ma ho questa idea:

1) sono contrario all'esame di stato proprio dal punto di vista etico, non trovo giusto che sostenere piu' di 30 esami in una facolta' non conti nulla sul lato professionale quando poi si dipende dall'esame di stato. Le competenze si maturano studiando all'Universita' e continuando a studiare nel tempo. Purtroppo in Italia quello che conta e' sempre la burocrazia, la quale viene posta dinnanzi a tutto soprattutto nell'impiego pubblico, percio' se hai l'esame di stato vai avanti, altrimenti no.

2) sono daccordo con un/una utente del forum che sostiene come l'esame di stato nella vita possa servirti; posso solo dirvi che sono pentito di non averlo fatto, anche se per ora non mi serve.

3) e' bene che l'ordine dei tecnologi alimentari "aiuti" in modo adeguato la nostra figura perche' non si puo' accettare che a Bresso (ad esempio) istituiscano un bando di concorso pubblico per tecnologo alimentare, con iscrizione obbligatorio all'albo, categorizzandoci come figura tecnica. Saremmo una delle poche figure laureate, assunti come laureati, e pagati come tecnici (oggi, se non ricordo male, i tecnici sono lauraeti pure loro, con i 3 anni e senza esami di stato; nel passato solo dimplomati). Non dovrebbe pure la nostra figura essere considerata come dirigente non medico? Con una retribuzione ben diversa da qella di tecnico?

Spero di non avervi annoiato, ma credo che l'unica cosa importante sia avere rispetto della nostra figura e non permettere che i tanti sacrifici (non solo economici) fatti, possano produrti delle soddisfazioni.

Ciao a tutti.

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Oggetto:
Ciao fr.mags,

sull'utilità degli Albi Professionali se ne potrebbe discutere per giorni, senza probabilmente giungere ad un'opinione comune. C'è chi li vorrebbe abolire del tutto; chi ridurre numericamente, accorpandoli in pochi marco-Ordini; chi addirittura vorrebbe renderli ancora più stringenti per quanto concerne l'esercizio di determinate mansioni,...

Personalmente, ritengo che l'iscrizione all'Albo sia qualcosa in più di una semplice qualifica... Si tratta dell'adesione, riconosciuta e normata dalla Legge Italiana, ad uno specifico codice deontologico, a determinate norme di autoregolamentazione e ad un'etica professionale, che è un bene sempre più raro negli anni in cui viviamo.

Che poi anche un non-iscritto possa agire secondo i principi di cui sopra, nessuno lo mette in dubbio; tuttavia è la presenza costante di un Organo, l'Ordine Professionale, che vigila sull'operato dei propri iscritti e che, in caso di violazioni, adotta gli opportuni provvedimenti, a fare la differenza.

Devo ammettere che l'opinione che esprimi è molto diffusa: per quale ragione, dopo tanti esami dovrebbe essere necessario sostenere un'ulteriore prova, onerosa sia in termini economici, sia di tempo, per potersi finalmente definire Tecnologo Alimentare? La risposta che potrei darti è la seguente:
  1. l'Università prepara sotto il profilo teorico
  2. l'Esame di Stato attesta le capacità del candidato di correlaremettere in pratica quanto studiato nel corso dell'Università
  3. l'iscrizione all'Albo Professionale sancisce l'impegno da parte del professionista, ad operare in ogni condizione secondo un preciso comportamento, comune a tutti gli iscritti
Tornando alle tue considerazioni, reputo che non abbia senso sostenere l'Esame di Stato senza poi attuare il passo successivo, ossia l'iscrizione all'Albo. L'esame di abilitazione all'esercizio della professione, di per sé, non è condizione sufficiente per divenire Tecnologo Alimentare e le motivazioni sono quelle sopra esposte.

Per fare un esempio proprio "terra terra": sarebbe come aver sostenuto l'esame di guida, ma non essersi mai preoccupati di ritirare la patente, continuando imperterriti a guidare sprovvisti di tale documento.

Anche il fatto d'affermare che l'aver sostenuto l'Esame di Stato di Tecnologo Alimentare prima o poi possa tornare utile, a mio modo di vedere le cose, significa non aver compreso il concetto stesso di Albo. Non ci si iscrive all'Albo per trovare lavoro.. Per quello ci sono i centri per l'impiego.

Infine, per quanto concerne la tua ultima considerazione, ossia l'ipotetico aiuto che l'Ordine dovrebbe dare alla "nostra figura"... Bene, io mi chiedo: ma a che titolo? L'Ordine non è un'associazione, né tanto meno un'organizzazione caritatevole. Come detto poc'anzi, la principale funzione dell'Ordine è quella di vigilare sull'operato dei propri iscritti, tutelando la dignità professionale, oltre alla collettività.

Il fatto poi che la richiesta d'aiuto, spesso provenga da non-iscritti, che tra l'altro mettono in discussione l'utilità stessa dell'Ordine, lo trovo quantomeno bizzarro..

Credo che l'unico modo per aiutare realmente la nostra figura professionale sia proprio quello di unirsi, crescere di numero (in modo da avere un peso sempre maggiore) e soprattutto di lavorare insieme per far comprendere alla collettività quali siano le reali competenze del Tecnologo Alimentare, quali le sue peculiarità, i punti di forza rispetto ad altre figure professionali e soprattutto le motivazioni per cui ogni azienda agroalimentare dovrebbe avere nel suo organico almeno un Tecnologo Alimentare.

Ti ringrazio comunque per aver espresso il tuo punto di vista e spero di aver contribuito, almeno in parte, ad allontanare questa tua avversione nei confronti dell'esame di stato.  ;-)

A presto!
Giulio

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Oggetto:
Caro Giulio, ti ringrazio per la rapidita' e la serieta' della risposta; voglio precisare che non ho una avversione nei confronti dell'Albo ne' metto in discussione la sua utilita', credo pero' che sia sbagliato utilizzarlo come "vincolo burocratico" per poter trovare lavoro, soprattutto nel pubblico impiego.

Sono daccordo sul fatto che un'opinione comune su questo argomento sia molto difficile da trovare, ma ritengo importante creare queste "discussioni" per poter eliminare dubbi che attenagliano me e tante altre persone.

In attesa di risentirti ti invio gli auguri di buone feste. Ciao Massimo.

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Oggetto:
Buongiorno,

mi permetto di puntualizzare che Ai sensi dell'art.1 della Legge n.59 del 18/01/1994 il titolo di Tecnologo Alimentare spetta esclusivamente a coloro che abbiano conseguito l'abilitazione (attraverso il superamento dell'Esame di Stato) e che risultino regolarmente iscritti nell'apposito Albo regionale,

quindi sostenere l'esame di stato e' una condizione necessaria ma non sufficiente per poter acquisire il titolo di TECNOLOGO ALIMENTARE.

Personalmente consiglio di sostenere l'esame (2 prove scritte di 7 ore ed esame orale, quindi abbastanza impegnativo) non immediatamente dopo il conseguimento della laurea ma dopo un periodo di attivita' lavorativa in quanto i temi di esame tendono piu' a verificare la professionalita' del candidato che la pura conoscenza teorica.

Saluti

Alfredo

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