Sanificazione ambienti con Ozono (O3)

TAFF: Talkin´about Food Forum

Sei qui: Microbiologia Alimentare --> Sanificazione ambienti con Ozono (O3) --> M1588

Attenzione: Stai leggendo una singola dichiarazione, che fa parte di una discussione piu' ampia dal titolo Sanificazione ambienti con Ozono (O3). Se desideri partecipare alla discussione è necessario che tu acceda al Forum, previa registrazione. Per maggiori dettagli puoi consultare la F.A.Q.


Oggetto: Sanificazione ambienti con Ozono (O3)

Ciao Andrea e ciao Fatty!! ^__^

Concordo con quanto affermato. L'ozono (O3), che a temperatura ambiente si presenta in forma gassosa, è una molecola altamente instabile, dotata di un forte potere ossidante. La sua presenza nell'aria è segnalata dal caratteristico odore pungente, simile a quello che si avverte durante un temporale (ad alte concentrazioni, invece, assume una connotazione più simile all'aglio).

Nell'uomo, già l'esposizione a basse concentrazioni, può provocare sintomatologia caratteristica: irritazione alla pelle, agli occhi  ed alle mucose in generale, oltre a mal di testa, difficoltà respiratorie, etc. Questa è la motivazione per cui deve essere sempre usato in assenza di persone.

La sua efficacia è fortemente influenzata da fattori quali tempo, pH, temperatura, umidità (meglio se elevata), presenza di sostanza organica (in particolare lipidi e proteine), etc. Come altri ossidanti, l'ozono perde efficacia in presenza di materiale organico... E' quindi indispensabile eliminare i biofilm, presenti sulle superfici da trattare, prima di cominciare l'ozonizzazione.

Un altro aspetto da prendere in considerazione è la tipologia di alimento da trattare.. Tieni presente che i lipidi, in presenza di forti ossidanti possono andare incontro ad irrancidimento, quindi occorre calcolare la concentrazione e il tempo di contatto sufficienti ad abbattere o ridurre il/i patogeno/i target (entro un livello ritenuto accettabile), cercando al contempo di limitare fenomeni degradativi ai danni del prodotto.

Non per "smontare" l'ozonizzazione (che, anzi, come tecnologia meriterebbe di essere studiata e sviluppata ulteriormente), ma alcuni interessanti studi hanno dimostrato che il trattamento con ozono su prodotti carnei inoculati con Salmonella typhimurium ed Escherichia coli O157:H7 (a concentrazioni comprese tra  le 106-107 ufc/g), presentava la medesima efficacia di un buon lavaggio con acqua (Castillo et al. 2003).

Inoltre, sempre a causa del forte potere ossidante, questo trattamento non è indicato in presenza di alcuni materiali come ad esempio le gomme, il naylon il polipropilene, etc.

Spero di esserti stato utile, comunque, ti segnalo l'articolo a cui facevo riferimento: A. Castillo, K.S. McKenzie, L.M. Lucia, G.R. Acuff "Ozone treatment for reduction of Escherichia coli O157:H7 and Salmonella serotype Typhimurium on beef carcass surfaces" Journal of Food Protection (66, 775-779)

A presto!
Giulio


torna alla discussione email print download award

Parole chiave (versione beta)

ozono, concentrazione, lipide, escherichia coli, trattamento, salmonella, esposizione, livello, temperatura, irrancidimento, prodotto carneo, temperatura ambiente, sintomatologia, proteine, prodotto, acqua, aglio, umidita, calcolare, salmonella typhimurium, aria, ph, alimenti

Discussioni correlate (versione beta)








IMPORTANTE! Lo Staff di taff.biz non si assume alcuna responsabilità sui contenuti del Forum (discussioni, dichiarazioni, files allegati, e-mails, etc.), in quanto rilasciati autonomamente dagli utenti, che pertanto debbono essere considerati gli unici responsabili delle proprie azioni. Le dichiarazioni rilasciate dagli utenti non sono soggette ad alcuna moderazione; tuttavia lo Staff si riserva il diritto di intervenire eliminando o modificando, qualora lo ritenesse opportuno, i messaggi che, a seguito di controlli saltuari o di segnalazione da parte di altri utenti, venissero giudicati inopportuni per forma e/o contenuti o non rispettanti le regole del Forum.